Matthew Good annulla concerti negli Stati Uniti a causa di Trump

Un noto musicista canadese ha fatto parlare di sé, cancellando concerti negli Stati Uniti, inclusa una data a Buffalo, NY. Il motivo? Le sue forti convinzioni politiche contro il presidente Donald Trump. Matthew Good, celebre per le sue canzoni democratiche, ha affermato che non può più restare in silenzio, decidendo di mettere in discussione le sue future esibizioni negli USA. La vicenda mette in evidenza la complessità del legame tra arte e politica.
Matthew Good cancella concerti per motivi politici
Il cantante canadese Matthew Good ha preso una decisione forte, cancellando il suo tour negli Stati Uniti, compresa una tappa a Buffalo, New York, a causa della politica di Donald Trump. Good, noto per i suoi successi alternativi degli anni ’90 e 2000, come “Apparitions” e “Weapon”, ha sentito che non poteva più restare in silenzio. Questa azione non solo ha sorpreso i fan, ma ha sollevato anche un acceso dibattito su come gli artisti reagiscano alle complicazioni politiche internazionali.
Le motivazioni dietro la decisione di cancellare il tour
In un messaggio emozionante inviato ai fan statunitensi, Good ha spiegato che ogni giorno sviluppa una crescente avversione per la situazione politica negli Stati Uniti. La sua dichiarazione è stata chiara: non può portare avanti il suo tour estivo, avendo la coscienza a posto. Ha anche sottolineato che la sua decisione non è stata facile, dato che sa che molti dei suoi fan potrebbero non condividere le sue opinioni politiche.
Il contesto economico e la tassa sui servizi digitali
Un argomento specifico di cui Good ha parlato è il fatto che il Canada ha rinunciato alla sua tassa sui servizi digitali, una decisione presa per compiacere l’amministrazione Trump. Questo ha significato la perdita di circa due miliardi di dollari in entrate per il governo canadese. Good ha spiegato come la tassa, che era entrata in vigore l’anno scorso, sarebbe costata alle compagnie statunitensi circa 2 miliardi di dollari e ora questa somma si perde a causa di un compromesso politico.
Le ripercussioni sulla carriera artistica
Good ha messo in discussione anche i problemi dei visti, citando l’aumento dei costi e le paure riguardo alla possibilità di venire rifiutato l’ingresso negli Stati Uniti. La sua frustrazione è evidente: “Mi trovo in una situazione difficile, dove mi sento costretto a tacere, perdendo credibilità nel far sentire la mia voce.” Questi sentimenti sono sintomatici di un’era in cui anche gli artisti devono considerare le implicazioni delle loro espressioni artistiche e politiche.
Il supporto dei fan e la reazione dell’industria musicale
La rabbia e l’impotenza di Good risuonano con molti. Alcuni fan hanno espresso il loro supporto sui social, addirittura approvando la sua decisione e sperando in un suo ritorno nei prossimi anni. Non è la prima volta che artisti canadesi si oppongono alle politiche di Trump: altri musicisti, come T. Thomason, hanno annullato concerti per motivi di sicurezza personale. Questo mette in luce una realtà complicata dove arte e politica si intrecciano sempre di più.
Perché Matthew Good ha cancellato i suoi concerti?
Matthew Good ha deciso di cancellare i concerti a causa della sua disapprovazione per la politica di Donald Trump.
Qual è il problema legato alla tassa sui servizi digitali?
La tassa sui servizi digitali avrebbe portato al Canada circa due miliardi di dollari in entrate, che sono stati persi a causa di trattative con il governo degli Stati Uniti.
Altri artisti canadesi hanno fatto lo stesso?
Sì, hanno loro stessi annullato spettacoli in segno di protesta contro la politica statunitense e per evidenti preoccupazioni di sicurezza.
Qual è l’impatto delle politiche USA sui musicisti canadesi?
Le loro esperienze mostrano un crescente schieramento politico tra artisti e come le questioni personali possano influenzare decisioni professionali.
Come hanno reagito i fan alla cancellazione del concerto?
Sì, i fan hanno mostrato comprensione e supporto per la decisione di Good, sperando di rivederlo in futuro.