La situazione in Ucraina secondo Trump: un attesa incessante.

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Una bilancia che pende verso una direzione, simboleggiando decisioni in conflitto, su uno sfondo blu e grigio.

La scadenza di Trump si avvicina inutilmente.

Sono passate due settimane lunghe e snervanti. Il Presidente Donald Trump ha, da aprile, ribadito ai giornalisti che avrebbe deciso cosa fare riguardo all’Ucraina in due settimane, una scadenza che ha ripetuto più volte per dare l’idea che fosse molto vicino a formulare una valutazione finale. Questa non è una novità; Trump, fin dall’inizio del suo primo mandato nel 2017, ha fissato scadenze di due settimane per le sue politiche, decisioni attese o annunci di grande impatto, molte delle quali però non si sono mai concretizzate. Ora, Trump si trova di fronte a una scelta difficile: applicare nuove sanzioni su Mosca o abbandonare gli sforzi per negoziare la pace, continuando a dire che ci vorranno altri quindici giorni per determinare se il suo omologo russo, Vladimir Putin, sia veramente intenzionato a porre fine alla guerra in Ucraina.

Le dichiarazioni si accumulano senza decisioni.

La questione su come terminare questa guerra che sembra insormontabile è diventata uno dei grandi rompicapi della presidenza di Trump. Da aprile 24, ad esempio, il Presidente suggerì a un reporter di riprendere la domanda sull’assistenza militare in due settimane. “Vediamo cosa succede”, disse. Tre giorni dopo, sembrava che il tempo non fosse mai passato. “Ti faremo sapere in circa due settimane”, ha risposto a un’altra domanda su quanto si fidasse del presidente russo. Da allora, ha continuato a ripetere queste promesse, come un mantra che non sembra trovare compimento.

Trump resta incerto sulle sanzioni.

Recentemente, Trump e la sua squadra sono stati frustrati nell’attesa di un memorandum da Mosca riguardante i potenziali colloqui di pace, che, stando a quanto affermato dal Cremlino, era pronto mercoledì e sarebbe stato presentato all’Ucraina. Tuttavia, non ci sono segnali che suggeriscano che ci siano passi avanti nell’interruzione della guerra. Trump ha espresso preoccupazione per il comportamento di Putin, temendo che il presidente russo stia solo prendendo tempo. Nonostante ciò, non ha ancora imposto nuove sanzioni, pur riconoscendo che ci sarebbero altre opzioni che potrebbe utilizzare.

La posizione di Trump è sempre più ambigua.

Trump sembra essere in una posizione precaria, scivolando sul sottile confine tra l’azione incisiva e l’acquiescenza. Con i suoi consulenti che avvertono che il tempo per una mediazione americana sta per scadere, il Segretario di Stato Marco Rubio ha detto che questa settimana sarà fondamentale per decidere se continuare a intercedere. Tuttavia, darle un seguito non sembra essere stata affrontata. “Non dovrei inflazionare il problema”, ha ribadito Trump, mentre si sforza di tenere aperte le sue opzioni, a distanza dalla guerra. “Sarà l’Ucraina e la Russia a dover risolvere le loro divergenze”, ha aggiunto, eppure i segnali di un conflitto sempre più complesso continuano a manifestarsi.

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