Trump promette di licenziare il procuratore speciale Smith

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Un paesaggio politico astratto con toni blu e rossi che simboleggiano le tensioni elettorali, senza figure umane.

Nell’ultimo sviluppo politico, Donald Trump ha affermato che licenzierebbe Jack Smith, il procuratore speciale, “in due secondi” se tornasse a rioccupare la presidenza. Questa dichiarazione, fomentata da un’intervista su “The Hugh Hewitt Show”, nasconde però delle complessità legali. Stando ai fatti, le sue affermazioni si scontrano con la realtà del sistema giuridico americano e dei suoi limiti.

Trump annuncia licenziamento di Jack Smith

L’ex presidente Donald Trump ha affermato che se dovesse tornare in carica, non ci penserebbe due volte a licenziare il procuratore speciale Jack Smith. In un’intervista trasmessa giovedì scorso su “The Hugh Hewitt Show”, gli è stato chiesto se avrebbe prima graziato se stesso o terminato Smith per liberarsi del fardello legale che lo segue mentre cerca di riconquistare la presidenza. Trump ha risposto che la decisione sarebbe stata “così facile” e che “lo licenzierei in due secondi”.

Ostacoli al licenziamento diretto

Tuttavia, c’è un chiaro ostacolo legale a tale piano. Anche se avesse l’intenzione di ordinare al Dipartimento di Giustizia di rimuovere Smith, Trump non potrebbe tecnicamente farlo personalmente, dato che Smith non è un suo nominato. Infatti, è stato designato al ruolo dal procuratore generale Merrick Garland, complice nella supervisionare le indagini contro di lui. Dunque, la manovra di Trump potrebbe rimanere solo una dichiarazione politica.

Riflessi di esperienze passate

Questo lo riporta a una situazione passata, durante il suo mandato. Allora, Trump ha cercato di chiedere al suo avvocato della Casa Bianca di allora, Don McGahn, di spingere per il licenziamento del procuratore speciale Robert Mueller. McGahn, però, si è rifiutato di seguire le richieste di Trump, lasciando Mueller nella sua posizione. È chiaro che questo episodio rispecchia il tema della difficoltà nel dare ordini al sistema legale, anche per un presidente.

I due casi legali contro Trump

Attualmente, Smith ha in corso due casi federali contro Trump. Il primo riguardava un’accusa di aver trattenuto illegalmente documenti classificati presso la sua residenza di Mar-a-Lago in Florida, ma quel caso è stato archiviato a luglio. L’altro invece riguarda le accuse di complotto per sovvertire l’elezione presidenziale del 2020, il quale è stato posticipato a causa di un’opinione della Corte Suprema che conferisce ampia immunità agli ex presidenti.

Strategia retorica per guadagnare il supporto

In questo contesto, la dichiarazione di Trump sembra più una mossa retorica piuttosto che un piano pratico. La sua strategia si concentra a mettere pressione sui suoi avversari e sul sistema legale stesso, un approccio per mantenere il suo elettorato coinvolto e per alimentare la narrativa secondo cui le istituzioni stanno cercando di ostacolarlo. La sfida rimane: riuscirà a cavarsela nuovamente dalla rete di accuse? La risposta potrebbe richiedere più di due secondi.

Trump può davvero licenziare Smith?

Trump non può licenziare Smith direttamente poiché non è un suo nominato; è stato designato da un procuratore generale.

Quali sono i due casi legali contro Trump?

Smith ha avviato due casi, uno contro la conservazione illegale di documenti classificati e l’altro contro un presunto complotto per sovvertire l’elezione del 2020.

Cosa è successo quando Trump ha cercato di far licenziare Mueller?

Nel 2017, Trump cercò di far licenziare Mueller, ma il suo avvocato si rifiutò.

Perché il caso di Trump è stato posticipato?

La Corte Suprema ha concesso ampia immunità agli ex presidenti, il che ha rallentato il caso di Smith.

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